L’insostenibile pesantezza della virilità

Siete tre stronzi!

(Sig.na Silvani

[“Per quale motivo questo noto maleducato, per condire la sua ennesima invettiva, si rifà ad una frase scurrile di una nota filosofa contemporanea?” – questa la domanda dell’operese medio ma avrà risposta in fondo a questo pezzo, vedi nota in fondo]

Da quando il su partito ha potuto formare un governo (il primo nella storia repubblicana con un Presidente del Consiglio donna, il che la dice lunga sulle querule richieste di certe aree politiche) lui sta non più nella pelle.

Luci chi? Il federale di Opera, Alberto “Pino” Pozzoli, plenipotenziario locale di FDI. Uno che si batte contro i limiti di velocità (per lui correre in auto a più di 70Kmh non è mai pericoloso), per le passerelle pedonali (si vede che talvolta le auto che corrono a50Kmh sono pericolose), per ‘Area B, per i topolini di campagna (sì, Opera è un cazzo di brufolo sul culo di una estesa campagna), per i documenti nelle PEC. Come tutti quelli che soffrono di cretinismo parlamentare, il federale operese è convinti che le scaramucce in Consiglio comunale siano “fare politica”

Occorre dire che la banda di suffragette e di baciapile che si è autodefinita “sinistra operese” non lo ha mai accusato di essere quello che è, al massimo qualche critica di eccessivo protagonismo. Ora io non pretendo che una compagine che vede alcune note analfabete politiche (nel senso gramsciano del termine), come Barbara Barbieri o il suo Presidente del Consiglio o le sue “assessore”, lo accusi di essere un fascista (è un fascista), un razzista e un classista (segnala agli sbirri la povera gente, in mendicanti, i senzatetto).

Ma che sedicenti femministe non ne abbiamo mai stigmatizzato il sessismo che sconfina nella aperta apologia dello stupro mi apre veramente incredibile, se non una ulteriore riprova che ci troviamo di fronte a delle povere scappate i casa che solo al crisi morale di questa inutile cittadina ha potuto portare alla ribalta politica.

Qualche esempio?

Uno tre i tanti: la minimizzazione delle molestie e degli stupri.

Prendete questa intemerata. In primo luogo è una patacca, cioè una menzogna. Nessuna “accusa è caduta” ma solo una procura che non essendo in grado di individuare i materiali responsabili di una serie di molestie sessuali ha dovuto archiviare le denunce. La responsabilità penale è infatti personale, non si può processare una collettività; anche se note carogne come i militanti di FDI, ad esempio, ritengono che gli zingari siano tutti ladri e i profughi tutti assassini

In secondo luogo è di una logica aberrante: invece di preoccuparsi che delle giovani donne siano state molestate o che abbiano avuto paura per la presenza di branchi di maschi ubriachi che fanno battute, la sola preoccupazione di costui è che l’onore degli alpini sia salvo. Per dare conto di quale sia l’ambientino fetido in cui certa gente si muove, annotiamo uno dei commenti (che il Pozzoli, essendo in politica ed esposto pubblicamente, ha attentamente evitato):

Giusto due note biografiche: i signore qua sopra è un ex Presidente di Sogemi, ex Presidente di Milano Ristorazione (immagino per noti meriti manageriali) ed ex Assessore di Alleanza Nazionale che ha poi militato nella formazione di Storace. Notate il processo mentale di questo figuro

  • Se una donna “non ha nulla di femminile” non può parlare, forse manco è stata molestata. Come fa un bel maschione italico a voler molestare una femmina che sembra un uomo? (fatto salvo il vizietto di molti del suo partito di andare a Trans, ma lì forse sono uomini che sembrano donne?)
  • “Sono battute di ragazzi un po’ allegri” cioè se un gruppo di uomini “allegri”(cioè sbronzi) fa battute sul culo o sule tutte di una “ragazzotta”, che sarà mai? Da padre di due ragazze mi auguro solo che un giorno questo esempi di maschio italiano si ritrovi in un gay bar dove dei “ragazzi allegri” gli urleranno dietro cosa farebbero del suo deretano… così mi dice…
  • Finale da medaglia: bestemmiare è indegno, dire ad una donna sola “vieni qui che ti metto a pecora” è invece una “ragazzata”.

Ecco, il Pozzoli si aggira in questi ambienti e vi si nutre: bugie, patacche, astrusità logiche. Un consesso di poveri stronzi che è arrivato addirittura secondo quando distribuivano la dignità.

Ma il Pozzoli è uno che dice che lui le donne le rispetta. Dopotutto la preparatissima collega di partito è diventata Presidente del Consiglio per meriti (gli stessi di tanti: anni a non fare un cazzo se non prendere stipendi da parlamentare e trafficare ogni dove).

E che dire della leguleia con cui il Pozzoli ha promosso un ricorso collettivo contro multe? L’avvocato (e consigliere comunale a Milano), Chiara “Eia Eia alalà” Valcepina è una che, senza tema dell’imbarazzo che provoca nell’interlocutore, mentre saluta romanamente, afferma “Non sono un’estremista, ma una cittadina, una professionista, una moglie e una mamma“. 

E sì.. mogli e mamme. Ecco le donne “perbene”. Quelle “poco femminili” che girano in città la sera invece.. si meritano qualche fischio e qualche palpata. Nevvero?

Volete un altro esmepio? Di recente si è ricordata la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne. Che in questo paese moltissime donne subiscano violenza (fisica, psicologica e sessuale) da parte dei proprio partner, violenze che arrivano anche all’uccisione, è cosa nota. Si tratta di un fenomeno grave e spaventoso perché ci mostra come persone siano minacciate da chi hanno più vicino e dovrebbe più di altri rispettarle ed amarle.

Capisco che è duro per dei cazzoni che vanno a dire in giro che gli immigrati stuprano, ammettere che dei bei “maschi italiani” percuotano, torturino e ammazzino i loro “angeli del focolare” (magari perché l’angelo s’è stufata e se ne vuole andare).

Terribile dover ammettere, per il virilissimo fascistello, che è proprio la “famiglia tradizionale” quella che accoppa le donne.

E lui – il Pozzoli – cosa dice in quell’occasione. Lascio a lui la parola.

Come si evince (lo dico per l’alleata di Fusco che dice di insegnare: evincere significa Dedurre, desumere, ricavare) da questa immagine a Pozzoli piace sparare patacche. Tra l’uccisione della propria moglie/fidanzata/compagna da parte di maschi che non accettano di perdere qualcosa che trattengono di loro proprietà ed una manifestazione di donne che dicono al capo del governo (fascista) “sei la prima della lista” non c’è alcuna relazione.

Fucilare Umberto I, Mussolini, Aldo Moro, far altare in aria Carrero Blanco, non sono stato omicidi Semmai “regicidi”: l’eliminazione fisica dei potenti. Casi di “incidente sul lavoro” che ai potenti capita, come disse proprio Mussolini.

Può lasciare sconcertati. La suffragetta operese che siede in maggioranza o in giunta inorridirà, il paolotto progressista professerà il suo amore per la nonviolenza (cioè la delega dell’uso della violenza agli uniformati). Ma questo è: non v’è relazione tra il femminicidio e il regicidio

E guarda caso… che commento inevitabilmente compare sotto la cagata del Pozzoli?

Ecco, se una donna si batte “in quanto donna” non è completamente femminile. Una tesi che negli ambienti del Pozzoli è sempre stata maggioritaria. Dite che non è vero?

Mussolini chiamava le prostitute “pisciatoi di carne”. Franca Rame fu sequestrata e stuprata da una banda di fascisti che voleva darle “una lezione” («La notizia dello stupro della Rame in caserma fu accolta con euforia, il comandante era festante come se avesse fatto una bella operazione di servizio. Anzi, di più…», secondo la testimonianza di Nicolò Bozzo, che sarebbe diventato stretto collaboratore di Carlo Alberto Dalla Chiesa, e che all’epoca era in servizio alla Pastrengo).

Angelo Izzo, Gianni Guido e il loro capo Andrea Ghira, tre suprematisti di destra, che il MSI usava come picchiatori (sì il partito a cui si rifanno Giorgia Meloni, Ignazio La Russa e il Pozzoli) violentarono per due giorni e due notti due giovani donne: “immondizia proletaria” secondo i tre pezzi di merda.

E come si espresse Queipo de Llano, generale dell’insurrezione franchista: “I nostri valorosi legionari hanno insegnato a quei codardi dei rossi che cos’è un vero uomo. E di passata lo hanno insegnato anche alle loro donne. È cosa totalmente giustificata, perché comuniste e anarchiche predicano il libero amore. Adesso sapranno che differenza c’è tra un vero uomo e una checca di miliziano

Come dire, ai fascisti lo stupro è sempre piaciuto. Perché a loro piace la “violenza sul più debole”. Ecco vorrei dirlo alla banda di canaglie sedicenti antifasciste, progressiste, democratiche. Non è “la violenza” ad essere connaturata al fascismo (ditelo ai partigiani, ai guerriglieri della Sierra Maestra, ai popoli che hanno imposto la decolonizzazione, ditelo alle migliaia di uomini e donne che ogni giorno lottano contro governi che li opprimono), al fascismo è connaturata la violenza dell’oppressore sull’oppresso: il padrone sul lavoratore, il maschio sulla femmina, il colonizzatore sul colonizzato. E’ la stessa violenza che la sciacquetta democratica e il paolotto progressista autorizza quando tifa per l’aggressione alla Libia o all’Iraq.

I caporioni fascisti non ne hanno mai fatto mistero di questo disprezzo per il debole che arriva addirittura allo stupro. Le mezze figure come il federale Pozzoli e i suoi amichetti al massimo ci fanno sopra le battute da bar.

Perché quindi "tre stronzi"? Perché ad Opera possiamo annoverare i fascisti (uno), gli amici di Fusco (due) e la suffragetta progressista che tra una poesia e un sospiro pacifista, poi inneggia alle Forze armate e mai... perdio mai una volta... che accusi i propri avversari di essere dei fascisti. Che almeno sarebbe un'accusa politica, mentre invece si diletta di "trasparenza e legalità". Per cui alla sciacquetta progressista e al paolotto democratico, va bene un fascista, basta che sia "rispettoso della legge"
"Voi gente perbene che pace cercate...."

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